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La striscia invisibile

Luogo: Piemonte

Comparto produttivo: produzione prodotti per la cura della persona

Esito: Franco, un impiegato dell’ufficio spedizioni, ha perso il piede sinistro.

Dove è avvenuto: L’incidente è accaduto nel magazzino di una ditta specializzata nella produzione di prodotti per la cura della persona.

Cosa si stava facendo: Franco si trovava nella zona merci per la verifica dei bancali in partenza ed in transito.

Descrizione infortunio: un collega che era alla guida di un carrello elevatore caricava dei pallets a bordo di un mezzo. Dopo aver depositato un bancale sul pianale del rimorchio usciva in retro marcia svoltando verso sinistra. Franco che si trovava sulla traiettoria, è stato investito dal muletto che, con le ruote posteriori, gli ha schiacciato il piede sinistro.

Come prevenire:

Il datore di lavoro doveva tenere conto dell’uso promiscuo delle aree di lavoro da parte di mezzi e pedoni e predisporre un piano della viabilità aziendale che definisca le regole di circolazione in uso nei reparti e nelle aree esterne dell’Azienda e che stabilisca le misure organizzative e procedurali sufficienti a garantire la sicurezza dei lavoratori rispetto ai rischi connessi con l’uso dei carrelli elevatori e di tutti gli altri mezzi di trasporto (transpallet, auto, camion, ecc.).

Tra le varie indicazioni il piano deve prevedere:

  • lo stato della pavimentazione e della sua manutenzione deve essere tale da evitare buche o avvallamenti pericolosi per la stabilità del mezzo e del carico;
  • la segnaletica e cartellonistica, ovvero una chiara segnaletica che permetta di interpretare chiaramente la viabilità aziendale;
  • informazioni sulla presenza di pericoli generici e particolari connessi alla viabilità” (ad esempio: prevedere la separazione delle corsie di marcia, evidenziare i luoghi di stoccaggio delle merci, di passaggio dei carrelli e dei pedoni; utilizzare la segnaletica verticale per evidenziare le condizioni di “pericolo, indicazione, prescrizione”; evidenziare gli attraversamenti pedonali, gli STOP, eventuali pericoli particolari e ostacoli…);
  • spazi riservati alle merci che devono essere stoccate in aree allo scopo dedicate, in modo da lasciare sempre sgombri i pavimenti ed i passaggi per la circolazione dei pedoni e dei mezzi di trasporto sulle rispettive vie di circolazione;
  • le corsie riservate ai carrelli ed ai pedoni, al fine di evitare il più possibile le ‘interferenze’ ed i relativi rischi di investimento; la necessità di tracciare i relativi attraversamenti, coerenti e funzionali alle reali necessità di spostamento delle persone in azienda;
  • uscite dai luoghi distinte e protette, per carrelli e pedoni;
  • le misure di prudenza necessarie (velocità ridotte dei mezzi, uso di specchi nei punti critici e negli incroci tra le corsie e presso le uscite, ecc.) per tutte le altre aree dove la distinzione tra pedoni e mezzi non è tecnicamente realizzabile;
  • protezione delle aree di sosta e ristoro (distributori di bevande, ecc.) con barriere idonee;
  • l’ubicazione delle uscite di sicurezza e le procedure in uso per garantire sempre che le uscite di sicurezza siano tenute sgombre da intralci ed apribili; i relativi percorsi di esodo devono anch’essi essere liberi e accessibili;
  • le misure organizzative per la possibile presenza, sui luoghi di transito e di manovra, di terze persone (autisti, fornitori, clienti, ecc.) che devono essere anch’esse tutelate;
  • l’informazione ai lavoratori del contenuto del “piano di circolazione interna Aziendale” di cui va lasciata traccia;
  • procedure di controllo aziendali per la vigilanza sul rispetto concreto delle procedure di sicurezza elaborate nel piano della viabilità individuando, con apposita procedura formalizzata, un incaricato al controllo periodico frequente (es. un preposto/capo magazziniere).

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