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La levatrice

Luogo: Marche, zona artigianale in provincia di Macerata

Data: agosto 2012

Comparto produttivo: servizi alle imprese

Esito: lesioni permanenti alla mano destra

Dove è avvenuto l’infortunio: in una piccola lavanderia industriale a conduzione familiare

Cosa si stava facendo: Giulia, l’infortunata utilizzava una macchina marcata CE denominata “mangano essiccante” [1]

Descrizione infortunio: Giulia, mentre usava il macchinario, si è accorta che uno dei capi in lavorazione si era impigliato nella sezione piegatura della macchina. Per risolvere il problema, alza la protezione metallica con la mano sinistra e raggiunge, con la mano destra, un grembiule che, a causa dei suoi lacci, si era impigliato sulla prima coppia di rulli riscaldati. La mano viene trascinata e schiacciata dai due elementi mobili. Prontamente viene azionato uno dei pulsanti di emergenza che ferma la macchina. Le persone accorse e il personale sanitario intervenuto successivamente impiegheranno più di 30 minuti per liberare la mano di Giulia rimasta bloccata fra i rulli caldi.

Come prevenire: il costruttore doveva immettere sul mercato una macchina conforme ai requisiti essenziali di    sicurezza. Il manuale d’uso e manutenzione dell’attrezzatura indica che i capi che possono essere stirati e piegati con la macchina sono quelli genericamente definiti “biancheria piana”. Non viene invece esplicitato alcun divieto per la biancheria munita di lacci o cinte.  In più punti del manuale, il costruttore, evidenzia che tutte le protezioni sono controllate da micro-interruttori. Le due protezioni a griglia, presenti nella parte frontale della macchina, dovrebbero essere quindi del tipo “mobile interbloccato”. In realtà la protezione dei rulli piegatori risulta privo di micro. A livello progettuale non appare casuale che il costruttore abbia adottato un riparo di fatto mobile ma non interbloccato. La ditta produttrice è consapevole che nella zona dove termina la fase di stiratura ed inizia la piegatura si verificano con più probabilità gli intasamenti che possono essere risolti in modo rapido sollevando la griglia di protezione ed estraendo a forza il capo impigliato, tutto questo senza interrompere il ciclo produttivo mediante lo spegnimento della macchina.

Nel caso di uno schiacciamento e del conseguente intrappolamento delle dita o della mano degli operatori causato dai rulli pressori, l’azionamento dei pulsanti di emergenza non garantisce la liberazione dell’infortunato. I pulsanti di emergenza infatti arrestano semplicemente la rotazione delle parti mobili ma non attivano alcuna ulteriore azione che determini ad esempio il distacco e l’allontanamento dei rulli o una contro rotazione degli stessi. Accorgimenti, questi, obbligatori per    le calandre e i mangani.

–           il costruttore non doveva indurre l’acquirente ad utilizzare il mangano in modo pericoloso fornendo indicazioni errate e modificando scientemente il dispositivo di protezione per la risoluzione degli impigliamenti dei capi da stirare;

–           il datore di lavoro doveva valutare adeguatamente i rischi residui presenti nella macchina seppure fosse marcata CE.

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[1] La macchina viene impiegata per l’asciugatura, la stiratura e la piegatura automatica della biancheria. La postazione di lavoro è situata nella zona dove è presente un piano inclinato; qui vengono stesi manualmente i capi da processare che poi vengono trasportati, mediante un tappeto ruotante aspirato, all’interno della macchina. Il piano inclinato è dotato di una protezione materiale sensibile, idonea a proteggere le mani dell’operatore addetto al carico. Sotto a tale elemento, su tutta la larghezza della zona di lavoro, è installata una “protezione fissa” costituita da un telaio munito di rete metallica. Incardinata ai montanti di destra e di sinistra della macchina, la protezione risulterebbe, di fatto, mobile se non fosse bloccata da un’asta filettata munita di dado di serraggio dotato di alette. Tale dado a farfalla, che può essere svitato manualmente senza l’ausilio di alcun attrezzo, se ruotato di 90 gradi, cioè con le ali parallele al lato lungo delle maglie della rete, consente all’operatore di poter sollevare agevolmente la protezione. Nella parte più bassa del mangano, sempre in posizione frontale, è presente una protezione mobile analoga a quella precedentemente descritta. Questa però è correttamente munita di micro interruttore di sicurezza quindi, se viene sollevata, la macchina si arresta.